L’ applicazione del contratto collettivo nazionale dell’edilizia, l’iscrizione e contribuzione alle casse edili sono requisiti indispensabili per la regolarità contributiva delle imprese che operano nel settore dell’edilizia o che svolgono lavorazioni riconducibili a questo tipo di attività. Lo ha ribadito in una recente nota la Commissione nazionale delle case Edili.
Ci sono state infatti diverse segnalazioni di associazioni che reclamano la rappresentatività a livello nazionale che associano aziende a cui fanno applicare contratti collettivi di lavoro nei quali è disconosciuto l’obbligo di iscrizione alle casse edili.
La Commissione nazionale delle Casse edili conferma invece che l’adesione a contratti collettivi diversi dall’ edilizia che disconoscono le casse edili produce l’irregolarità dell’impresa e l’ impossibilità del rilascio della regolarità contributiva, condizione indispensabili per accedere ad appalti pubblici, in particolare.
L’allarme della CNCE è finalizzato a contrastare il fenomeno elusivo che, aggirando le norme con l’escamotage di contratti «alleggeriti», alteragli equilibri e la concorrenza degli operatori sul mercato, danneggiando quanti invece operano nel rispetto della legalità.