Sapremo solo dopo il 4 marzo 2018 (giorno delle elezioni) se la legge Fornero sarà abolita, modificata o rimarrà così com’è.
Intanto dal 1 gennaio 2018, i committenti che hanno in essere o stanno per iniziare una collaborazione coordinata continuativa con un soggetto privo di altra copertura da previdenza obbligatoria (oppure che sia non sia pensionato) dovranno versare all’Inps un 1% in più di contributi alla gestione separata Inps, ultimo aumento previsto dalla riforma Fornero.
L’ aliquota contributiva passa dal 33,23% (fino al 31 dicembre 2017) al 34,23%. Di cui il 22.82% a carico del committente e l’11,41% a carico del collaboratore.
Rimane invariata l’aliquota per i collaboratori coordinati e continuativi già iscritti ad altra tutela pensionistica e/o già in pensione: aliquota al 24% (di cui il 16% a carico del committente e l’8% a carico del collaboratore).
Rimane invariata anche l’aliquota per collaboratori «”professionisti senza cassa» (cioè i lavoratori autonomi con partita Iva), che sono tenuti a pagare l’ aliquota del 26,23% (tutto a carico del professionista con possibilità di rivalsa del 4% sulla fattura al cliente).